Questo post ha come obiettivo di tracciare il ragionamento, visualizzare un percorso altrimenti invisibile. Un post per dimostrare che il nostro cervello funziona per libere associazioni.
Ho mappato l’incontro con una gentile Signora, di 93 anni, ponendo al centro del tavolo un oggetto semplice come la gallina di ceramica che vedete. Le ho chiesto che ricordi suscitasse in lei e Alice, questo è il suo nome, ha iniziato a raccontarmi della sua infanzia sorridendo e, successivamente, mentre riaffioravano i ricordi, ha iniziato a saltare tra i ricordi aggrappandosi di volta in volta a parole chiave che la proiettavano in altri contesti … mischiando momenti diversi, narrando di avvenimenti negli avvenimenti. Per non distoglierla dai ricordi, ho mappato per lei i suoi racconti.
Un esperimento tanto semplice quanto esaustivo. Sto ripetendo questo lavoro con più persone, di età differenti, per capire dopo quanto tempo si allontanano spontaneamente dalla tematica principale; in tal senso, nella mappa, ho segnalato in blu i momenti e le tracce chiave che hanno dato seguito ad altri ricordi.
Quanto più l’oggetto è interessante per la persona, tanto più i ricordi restano legati all’oggetto stesso. Talvolta, invece, una parola diventa il focus principale, diventa cioè il nuovo tema.
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